25 aprile 2010 – corteo

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25 aprile 2010 – Racconti resistenti

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Il costo della crisi lo paghiamo noi

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Calendario Incontri – Ad un anno dal terremoto

mercoledi 14 aprile liceo tacito
giovedi 15 aprile al bachlet
venerdi 16 al cartesio, al seneca, al pasteur
giovedi 22 al fermi
venerdi 23 all’alberghiero e al mamiani
lunedi 30 al talete

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Foto(l.a.Sante) – Ad un anno dal terremoto


foto di l.a. Sante

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Ciclo di incontri nelle scuole di roma nord – Ad un anno dal terremoto

 
Siamo andati nelle zone terremotate con macchine cariche di aiuti raccolti da associazioni e collettivi romani nei giorni immediatamente successivi al dramma.
Il nostro impegno è poi proseguito oltre i primi giorni d’emergenza sia a Roma con l’esperienza dei centri di raccolta sia in Abruzzo dove alcuni di noi hanno passato anche mesi.
Ci siamo imbarcati in questa avventura spinti da quello che consideriamo un umanissimo sentimento di solidarietà, ma non per questo ci siamo limitati a vivere con ingenuità caritatevole il nostro impegno.
Eravamo coscienti di quanto la realtà che andavamo ad affrontare non era una realtà neutra.
Le cause dei danni spropositati prodotti dal terremoto e le politiche di aiuti e ricostruzione sono legate da un unico filo.
Vogliamo ora condividere la nostra esperienza e tutte le valutazioni e idee che ci siamo riportati a casa da un rapporto che ancora continua con le associazioni abruzzesi.
L’intervento in Abruzzo della protezione civile, dell’esercito, del governo si è da subito caratterizzato per un forte autoritarismo che ha escluso, ed esclude ancora, tutti i cittadini dalla gestione di ogni aspetto della loro vita, e quindi dalla progettazione del loro futuro.
Queste stesse logiche che tendono ad eliminare qualsiasi partecipazione attiva sono le stesse che hanno prodotto i disastri dell’ospedale o della casa dello studente, o che dominano l’agire di quegli imprenditori che abbiamo sentito ridere in quelle agghiaccianti intercettazioni.
Le stesse logiche che oggi gli abruzzesi stanno cercando di rompere rivendicando il loro diritto alla partecipazione.
Alle popolazioni terremotate è stata sottratta qualsiasi possibilità di decisione sul futuro della loro terra, ed anzi oggi vediamo come i piani del governo siano quanto di più distante dalle esigenze degli abruzzesi mentre sono pericolosamente vicini alle esigenze dell’imprenditoria.
Dai primi campi alle “new town” la gestione militare del territorio ha impedito o ostacolato le forme collettive di attivazione, dimenticando (o forse no) che la rinascita di quelle zone non è certo solo economica ed edilizia ma sopratutto civile e sociale.
L’Aquila e i piccoli centri sono abbandonati a morire mentre vengono costruite orribili e alienanti “new town” che non potranno certo ricreare neanche un minimo di tessuto sociale e questo perchè da un punto di vista imprenditoriale le “new town” sono molto più redditizie.
E mentre i cittadini abruzzesi reclamano le loro città abbandonate i media riportano un immagine del terremoto edulcorata e pacificata, che ha avuto il suo apice nell’inutile g8 dell’Aquila, utile a neutralizzare la percezione del terremoto assecondando così il processo di esclusione della partecipazione attiva.

 
 

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Le Intercettazioni – ad un anno dal terremoto

 
 
 Visto che «non c’è un terremoto al giorno… bisogna partire in quarta». L’inchiesta di Firenze sul G8 coinvolge anche L’Aquila con la tragedia del 6 aprile e nelle intercettazioni si sentono degli imprenditori sfregarsi le mani pensando agli eventuali appalti e confessare che «…io ridevo stamattina alle 3 e mezzo dentro il letto».
 

   21 settembre 2008, Diego Anemone, imprenditore romano che ha rapporti stretti con Guido Bertolaso, parla con Simone Rossetti, il suo factotum allo Sporting Club Salaria (sequestrato poi dalla procura di Roma nell’inchiesta sui mondiali di nuoto) dell’organizzazione di una «cosa megagalattica» in favore del capo della Protezione civile. Rossetti: «Capo». Anemone: «Eccomi». R: «Allora domenica prossima alle 8». A: «Di quello che parlavamo prima?». R: «Sì, sì. Cosa megagalattica». A: «Ma lì da voi?». R: «… chiudo il circolo due ore prima. Festa al centro benessere». Ancora Rossetti: «Tre persone con lui». Il 25 settembre, Rossetti: «Quante situazioni devo creare?». Anemone: «Io penso due, lui si diverte, due». R: «Tre? Che ne so!». A: «Eh la Madonna…. di qualità!». R: «Assolutamente sempre». La festa non si farà per impegni di Bertolaso che il 27 settembre chiama Anemone e dice: «Spero mi consentirai di approfittarne in un’altra occasione»
   Nell’autunno del 2008, Sancetta ha cercato senza successo, attraverso Denis Verdini, la poltrona di capo di gabinetto del Presidente del Senato Renato Schifani. Alle 11.36 del 7 aprile, con centinaia di cadaveri ancora da estrarre dalle macerie, telefona a Rocco Lamino (L.), amministratore del Consorzio.
S: vede che cosa è successo ‘sta cosa qui. .. ora io l’altro giorno. .. avevo chiamato Terracciano… mi ha detto che era lì a L’Aquila per via. .. ha un incarico per la Prodi bis. .. ora ‘sta Prodi bis non so esattamente di che cosa si occupa… ora quello che dico io è questo… siccome lui mi ha sempre detto "a disposizione" perché lui è il trait d’union anche con chi sa lei… allora non so se è il caso di parlargli chiaro di qualche cosa. .. 
L:… come no!?… noi già abbiamo mandato le lettere come impresa. .. di accreditamento al Provveditorato
S:… no perché voglio dire. .. adesso bisogna vedere anche in quell’area che è abbastanza impegnata in queste operazioni
L:… come no!… da mo’ a 10 giorni bisogna intervenire immediatamente.
S:… no bisogna farlo subito. .. lì bisogna andare a parlare direttamente con Bertolaso a questo punto.
   In attesa di Bertolaso, Sancetta (S.) si porta avanti. Sia con l’ex ministro delle infrastrutture Pietro Lunardi (anche se, confida a Lamino, "Con quello c’ho in piedi stà cosa alla Corte dei Conti e ho l’impressione che se prima non vede risolta la cosa sua non alza un dito"). Sia con Denis Verdini (attraverso Antonio Di Nardo). Sia con Gianni Guglielmi, provveditore per le opere pubbliche di Lazio e Abruzzo, competente per la ricostruzione. "Un amico" nominato appena due mesi prima dal ministro delle infrastrutture Altero Matteoli. Nella stessa tornata che ha visto la "cricca" issare Fabio De Santis sulla poltrona di Provveditore alle opere pubbliche in Toscana. Per agganciarlo, muove Antonio Di Nardo (N), che di Guglielmi è amico e di Guglielmi, neanche a dirlo, diventerà nei mesi successivi il segretario.
S:… senta volevo dirle questo. .. in relazione a questa cosa di. .. del terremoto… pensavo che si poteva stabilire un contatto con. ..
N:… certo certo…
S:… con quello che sta qui che abbiamo visto l’altra volta. .. o no? 
N:… come no!.. adesso si vada a fare Pasqua… appena lei viene ci incontriamo un attimino perché penso che avrà pure qualcosa già pronto. .. per lei.
S:… no ma io dico per quel. .. per quelle opere lì.
N:… anche quelle.
S:… no perché se dobbiamo attivarci è bene che si faccia subito.
Quello che "Se la rideva a letto" non si pente. Si agita anche il costruttore Francesco Piscicelli (P.), lo "sciacallo" che il 6 aprile "se la ride nel letto". Una settimana fa, ha chiesto scusa agli abruzzesi giurando di non aver mai pronunciato quelle parole. Ecco cosa torna a dirsi alle 19.56 del 9 aprile 2009 con il cognato Pierfrancesco Gagliardi.
G:… senti un po’ ma. .. tu vuoi fare. .. un bell’appalto sul lago di Garda da sette milioni di euro. .. o è troppo lontano… è una rottura di cazzo. .?
P:… no… lascia perdere. .. mo’ c’è il terremoto da seguire. ..
G:… si giusto, bisogna concentrarsi lì… perché lì partono a duemila all’ora adesso. ..
P:… ma già mi hanno chiamato a me. ..
G:… ma veramente?
P:… si, la prossima settimana devo dare sei escavatori… venti camion. .. si così funziona nelle emergenze. .. tutto in economia…
G:… ah!… glieli dai e poi dopo si fa in economia… cioè tot ore, tot al giorno. ..
P:… questo per le emergenze. ..
G:… uhm, uhm. .. certo lì adesso ci fanno carne da porco lì. ..
P:… eh là c’è da ricostruire dieci anni. ..
G:… però guarda. .. che quella cosa che aveva detto Riccardo a suo tempo… di fare la società. .. specializzata nei restauri delle opere d’arte…
Piscicelli non parla a vanvera. Si è già mosso con Denis Verdini (ha fissato un appuntamento subito dopo Pasqua) e l’idea di Gagliardi della società specializzata in restauri di opere d’arte vedrà la luce nei mesi successivi insieme alla BTP di Fusi con la nascita del "Consorzio Federico II": 12 milioni di euro di appalti nella prima fase della ricostruzione (moduli scolastici provvisori; restauro degli alloggi della caserma Pasquali; messa in sicurezza e recupero di opere d’arte nella sede della direzione generale della Cassa di risparmio della Provincia dell’Aquila e a palazzo Branconi-Farinosi). Quindi, il 22 luglio, 7,3 milioni di euro per la scuola media "Carducci". 
Bertolaso: "Chiamate subito al telefono Anemone". Sancetta, Piscicelli, Gagliardi, Di Nardo. La "cricca" fibrilla e dunque non se ne sta con le mani in mano nemmeno Angelo Balducci. Alle 18 dell’11 aprile è negli Uffici della Protezione Civile, a Roma, in via Ulpiano, dove lo ha convocato Guido Bertolaso per discutere dell’emergenza terremoto. Poco prima di mezzogiorrno, Balducci (B) allerta il costruttore Diego Anemone (A), il tipo che aiuta Bertolaso a rilassarsi nelle salette del Salaria Sport Village.
B: Senti m’hanno rintracciato dalla Protezione Civile che alle 6 c’è una riunione ricognitiva. . un po’ su tutto … sia sul G8 che sull’Abruzzo… tu magari. .. non sarebbe male insomma se. .. facessi capire insomma che. .. come tanti altri operatori. .. una disponibilità in Abruzzo. . in qualche modo insomma da. .. io adesso stasera glielo dico. . ma insomma. .. farglielo (…). .. tanto diciamo. .. alla fine sempre il cetriolino sempre a me torna"
A: (ride)
B:… ridi ridi
Durante la riunione, Bertolaso, senza successo, ha insistentemente chiesto a Balducci di rintracciare subito Anemone per discutere di Abruzzo e per questo, alle 19.34, quando finalmente risponde al telefono, Balducci si sfoga, spiegandogli cosa dovrà immediatamente fare.
B:… certo se uno ha bisogno con voi. ..
A:… ma porca miseria l’ho lasciato lì sul mobile con la vibrazione. .. eh. ..
B:… ho fatto proprio una bella figura… ho detto…. "mò lo chiamo e te lo passo". ..
A:…. .. mannaggia!… e sono uscito fuori un minuto cazzo. .. l’ho lasciato un quarto d’ora
B:… infatti. .. solo che. .. siccome gli avevo. .. gli avevo appena detto. .. dico. .. "guarda per qualunque cosa così". .. dice. .. "e allora sentiamolo dai!!". .. "mo te lo chiamo". .. e uno… va be allora.. e due. .. e tre. .. e quattro. .. dice… "lascia perdere va che è meglio". .. hai capito?. ..
A:… ci credo. ..
B:… no, no. .. però. .. eh. .. perché lo dovrei rivedere un attimo a lui. .. perché dopo lui riparte su per L’Aquila. .. ecco, è uscito adesso. .. sta tornando da Gianni Letta… e quindi. .. perché. .. se io adesso mi sbrigo. .. tu magari scendi giù lì… nell’area vostra e ti detto un indirizzo… lì… una cosa da mandare lì a Guido. Preparati un foglietto per scrivere.
Il provveditore del Lazio: "Sono a disposizione". Gli sforzi di Sancetta per agganciare il nuovo Provveditore alle Opere del Lazio e Abruzzo, vengono premiati. Il 18 aprile, Sancetta (S.) riferisce a Rocco Lamino (L.), amministratore del Consorzio Stabile Novus che il tipo "si è messo a disposizione".
S:.. Gli ho consegnato la cosa abbiamo parlato ampiamente gli ho detto appunto. .. mi ha chiesto dice "ma ce l’hanno il NOS?" (Nulla osta sicurezza)… "certo che ce l’hanno". .. dice "allora senz’altro" dice "poi chiamo io"… per cui insomma è stato invece tempestivo farlo adesso questo intervento.
L:… no no è meglio anticiparci sempre.
S: poi questo m’ha detto. .. "qualunque cosa mi può chiamare io sono a disposizione". ..
Il 3 luglio, Guglielmi quella promessa la ribadisce. E Sancetta ne riferisce entusiasta al solito Rocco Lamino: "… allora io ho chiamato il. .. Gianni che mi ha detto che lui stava tornando da L’Aquila. .. tutti i giorni a L’Aquila. .. m’ha detto "Appena capita qualche cosa di buono. .. senz’altro"". Naturalmente, chiede qualcosa in cambio. Che Sancetta racconta così: "Questo mo’ vuole un favore. Vuole fare l’amministratore delegato dell’Anas e chiede di essere sostenuto". 
 
L’11 aprile 2009, scrive il gip, Angelo Balducci chiama l’imprenditore Diego Anemone e parla con lui del futuro del figlio Filippo, 30enne ("questo non c’ha manco un posto da usciere, tanto per essere chiari"), chiedendogli aiuto in cambio dell’interessamento affinché le imprese di Anemone vengano inserite nei lavori post terremoto. Una telefonata "importante perché fa intendere il cinismo dei due che a pochissimi giorni dal tragico sisma dell’Abruzzo non esitano a programmare speculazioni in sede di ricostruzione". 
Cinismo che "si ricava anche da altre conversazioni che, pur non riguardando direttamente gli odierni indagati, danno tuttavia un quadro veramente inquietante circa la realtà degli appalti pubblici in Italia". 
Sono le 15,34 dello stesso 6 aprile quando l’imprenditore Pierfrancesco Gagliardi chiama il cognato Francesco De Vito Piscicelli. 
Questa la trascrizione integrale della conversazione: 
– PISCICELLI: … sì 
– GAGLIARDI:..oh ma alla Ferratella occupati di ‘sta roba del terremoto perché qui bisogna partire in quarta subito… Non è che c’é un terremoto al giorno 
– PISCICELLI:… no…lo so (ride) 
– GAGLIARDI:… così per dire per carità.. poveracci 
– PISCICELLI:… va buo’…ciao 
– GAGLIARDI:… o no? 
– PISCICELLI:.. eh certo … Io ridevo stamattina alle 3 e mezzo dentro al letto 
– GAGLIARDI:… io pure… va buo’… Ciao.
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breve cronologia – ad un anno dal terremoto

28.03.09 Si riunisce la commissione grandi rischi, che, in 30 minuti di riunione, scongiura la possibilità di degenerazione dello sciame sismisco che ha dato a vita decine di scosse nelle precedenti settimane.
5/6.04.09 Alle 3.32h una scossa violentissima distrugge l’aquila e le zone circostanti,provocando 308 morti, migliaia di feriti e oltre 70 mila sfollati, sono in servizio solo 12 pompieri.
7.04.10 La conferenza unificata di palazzo chigi incarica guido bertolaso, capo della protezione civile, come coordinatore degli interventi.Si allestiscono le tendopoli, mancano bagni, acqua, elettricità, docce, cibo, posti letto.
8.04.09 Berlusconi annuncia che sara’ introdotto il reato di sciacallaggio. 
9.04.09 Napolitano, in visita all’Aquila, invita a un ”esame di coscienza collettivo sulle responsabilita’" e Berlusconi annuncia altri 70 milioni alla protezione civile e 600 agenti contro lo sciacallaggio.
10.04.09 Funerali di stato per le vittime del sisma di fronte alle più alte cariche dello stato.
11.04.09 Si smette di cercare le persone vive tra le macerie, i campi disseminati tra il comune dell’Aquila e i comuni adiacenti risultano essere più di 100.
23.04.09 Il premier annuncia che il g8 di luglio verrà spostato dalla maddalena al’Aquila, il consiglio dei ministri, riunito eccezionalmente all’Aquila, approva il "decreto abruzzo".
27.04.09 Attraverso una circolare della protezione civile vengono vietati nei campi volantinaggi, assemblee, discussione su temi di attualità, consumo di caffe, alcol e cioccolata, in oltre i cittadini abruzzesi sono costretti a girare con un pass identificativo. è già in vigore il coprifuoco dalle ore 20.00.
16.06.09 Oltre 2 000 terremotati protestano davanti Montecitorio a Roma contro il "decreto abruzzo" in discussione in aula, chiedono trasparenza e partecipazione nella ricostruzione
6.07.09 A tre mesi dalla scossa, i cittadini del’aquila con i volontari che hanno lavorato nei campi, dopo una lunga e silenziosa fiaccolata aperta dai familiari delle vittime, violano la "zona rossa" rientrando per la prima volta nel centro storico della loro città.
8.07.09 Si apre il g8 dell’aquila.
10.07.09 Un corteo di 10 000 persone attraversa le zone attorno L’Aquila ed entra nella città protestando contro G8, governo e il loro comportamento nei confronti dei terremotati e della ricostruzione
12.02.10 In seguito alle indagini sugli appalti per il g8 della maddalena, i magistrati aprono un altro filone di inchiesta sull’abruzzo che vede protagonista il capo della protezione civile bertolaso e una serie di costruttori che si sono giudicati gli appalti sulla ricostruzione.
13.02.10 A l’Aquila, centinaia di persone forzano un blocco di polizia ed eserecito ed entrano nella zona rossa, hanno cartelli con scritto "io non ridevo" e "riprendiamoci la nostra città". Simbolicamente ogni persona ha preso con sè una pietra dalle macerie di aprile.
28.02.10 I cittadini dell’Aquila tornano nella zona rossa con le carriole e iniziano a liberare il centro della città dalle macerie.Da adesso in poi replicheranno la stessa iniziativa tutte le domeniche.
28.03.10 la polizia sequestra una decina di carriole e identifica tre aquilani impegnati nell’opera di rimozione delle macerie dal centro storico.
1.04.10 I tre aquilani, identificati la domenica precedente, vengono denunciati per "aver dato vita ad una manifestazione nei giorni di silenzio elettorale".
5.04.10 Seduta straordinaria del consiglio comunale, ad un anno dal terremoto, fischi al messaggio di berlusconi. 
6.04.10 Centinaia di persone attraversano la città dell’Aquila in una fiaccolata che termina in piazza castello alle 3.32h.
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Abruzzo 6.4.09 – 6.4.10 – ad un anno dal terremoto

 

 

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Sulla nostra pelle – sanzione dal basso alla SELEX –

Il 28/1/10, con torce, striscione e frattaglie, siamo andati a fare visita alla SELEX in via di torrevecchia 12.

Abbiamo deciso di segnalare la SELEX come luogo di moltiplicazione
di sfruttamento a livello nazionale ed internazionale, responsabile di
costruire i suoi profitti sulla nostra pelle, sulla pelle dei migliaia
di insegnanti precari, dei ricercatori, dei giovani precari, degli
studenti condannati ad un eterno presente da una politica economica del
governo che alla voce formazione prevede solo tagli, mentre aumentano,
finanziaria dopo finanziaria, finanziamenti ad aziende come questa,
sulla pelle delle migliaia di persone che vengono in italia dal sud del
mondo, chiuse nei cie, deportate in libia grazie ad accordi come quello
che ha potato 300 milioni di euro nelle casse della SELEX.

Infatti, nel 2009 il governo Berlusconi firma con la Libia un patto
di amicizia tra i due stati. Questo accordo prevede un piano di
investimenti, da parte di aziende strategiche italiane, di 5 MILIARDI
DI DOLLARI in 25 anni (200 MILIONI DI DOLLARI L’ANNO). In cambio dei
capitali ricevuti, il governo libico si impegna a dare una stretta
fortemente repressiva all’emigrazione di disperati (per la maggior
parte di nazionalità non libica) dalle coste libiche all’Italia.

In quest’ambito FINMECCANICA (controllata per il 33% dal ministero
dell’economia), attraverso la SELEX (che a vari livelli si occupa di
sviluppo di sistemi di controllo e di comunicazione militare, e che è
fra le prime 10 aziende italiane per l’esportazione di tecnologie
belliche) ha firmato un accordo da 300 milioni di euro col governo
della Libia per la sorveglianza dei confini libici.
Quindi, a fronte della crescente precarizzazione della nostra vita, il
governo italiano non trova niente di meglio da fare che incrementare le
spese militari; la Finanziaria 2009 prevede un aumento dell’11% delle
spese militari, confermando peraltro un trend iniziato già col governo
di centro-sinistra.

Abbiamo deciso di non tacere più, di non accettare passivamente i
piani del governo che in nome del profitto, vorrebbe privare di un
presente e di un futuro dignitoso sempre più persone. VOGLIAMO
RIPRENDERCI TUTTO.

link foto e volantino:

http://img251.imageshack.us/img251/230/dscf2224.jpg
http://img251.imageshack.us/img251/230/dscf2224.jpg
http://img251.imageshack.us/img251/3174/dscf2212c.jpg
http://img687.imageshack.us/i/sullanostrapellevolanti….
http://img513.imageshack.us/i/sullanostrapelle1.jpg/
http://img513.imageshack.us/i/sullanostrapelle12.jpg/
http://img229.imageshack.us/i/sullanostrapelle5.jpg/

video:

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